giovedì 14 maggio 2009

Una rosa è una rosa è una rosa è una rosa.


"Se eu mandasse nas palavras" (Se le parole mi obbedissero).

Se le parole mi obbedissero

mi chiederebbero di trasformare il dolore in sorriso

mi accuserebbero di essere folle e razionale

mi direbbero che l'acqua è deserto

che la distanza e la vicinanza sono sinonimi.

Le parole non sono solo ciò che intendo

Non chiedetemi di dominarle o di esserne immune

Le parole oltrepassano la mia comprensione...

(cantata da Mariza).


Una rosa è una rosa è una rosa è una rosa, così come un bacio è un bacio è un bacio è un bacio. Gertrude Stein fu ridicolizzata dalla critica, prima di essere accettata per la sua originale visione della realtà. A tutti gli artisti si presenta la difficoltà d'essere compresi o accettati, nella misura in cui anticipano l'avvenire e rappresentano l'umanità con l'acutezza di sguardo di chi si ritrova al di là dello specchio, a dispetto della massa che per la sua ovvia limitatezza non vede oltre il suo naso, e come il gregge finisce nel burrone seguendo il prevedibile movimento del branco.

Il significato si riflette nel suo significante, come nei petali della rosa si moltiplica la bellezza della rosa stessa. Nel bacio si ritrova lo stesso incantesimo di parola, che viene formulato nell'istante in cui si dona e insieme si riceve il bacio, centuplicato nella sua durata dall'atto di dischiudere le labbra e aspirare l'altro. Una bacio è nient'altro che un bacio, e chi lo dona o lo riceve lo custodisce in grembo, come una parola prima di essere pronunciata.
L'amore è un bacio, senza bisogno di profferir parola.
Ho inserito una foto scattata ieri (17 maggio) in un prato davanti al mare, ma non di una rosa: di un'orchidea spontanea. Dal momento che un concetto deve sottostare a precise regole tassonomiche, descriverò per esteso la nomenclatura del fiore e il suo significato: Limodorum abortivum, che porta questo nome perché molti bottoni fiorali appassiscono ancor prima di sbocciare. E poiché la bellezza è espressione senza parola, è come se il bocciolo custodisse in cuor suo già la forma del fiore che deve nascere, come un bimbo nel grembo materno porta in sé, segretamente, tutta una vita. E' raro, poterlo vedere aperto. Dunque il Limodorum ha una delicatezza e una fragilità maggiore rispetto agli altri fiori, che lo rende prezioso come un valore indispensabile in cui riporre la fede dell'intelletto.
Un fiore è un fiore, ma senza poter parlare, racconta la bellezza, l'armonia del mondo. A volte le parole, con la loro potenza evocativa e la loro magia, possono mostrarci quel sottile filo luminoso che faticosamente inseguiamo per tutta la vita. Altre volte, le parole sono eccedenti, inutili. E' sufficiente un nome, come nel caso del fiore, per svelare la sua essenza. E' sufficiente un bacio, per comprendere un sentimento, far luce nella propria coscienza troppo spesso ingarbugliata e incapace di vedere oltre il proprio naso.
Di qui la riflessione della parola su se stessa, come in uno specchio riflettente: un bacio è un bacio è un bacio è un bacio.
Chi comprende questo, sa che la vita è un testo da decifrare, ma che una parte della vita è già stata decifrata per noi dalla natura medesima delle cose, da un bacio che può sbocciare con la stessa purezza di un'orchidea spontanea.

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